Legge di Stabilità: la pagella di R.E TE Imprese Italia

CNA Roma

Insoddisfacente: così R.E TE Imprese Italia giudica la Legge di Stabilità varata a fine anno dal Parlamento. Ecco il giudizio dell’organismo di rappresentanza delle pmi sulle misure contenute del disegno di legge.

Bene la proroga delle detrazioni fiscali per le ristrutturazioni e la riqualificazione energetica, il ripristino del credito d’imposta sulle accise per l’autotrasporto, la sanatoria per le sanzioni e gli interessi connessi a errori effettuati nel versamento della seconda rata IMU del 2013. Pollice verso per la mancata riduzione della pressione fiscale, che non è assicurata neppure dal “fondo taglia-tasse” per via delle significative incertezze sull’ammontare delle risorse. Il testo del Disegno di Legge di Stabilità 2014 licenziato dalla Camera lascia, complessivamente, insoddisfatta R.E TE Imprese Italia. “L’Italia aveva bisogno di un cambio di passo più coraggioso e deciso, di interventi quantitativamente più rilevanti e di immediata efficacia” si legge in una nota.

Il rischio? Che nel 2014 investimenti e consumi rimangano invariati e, quindi, insufficienti per sostenere la ripresa economica del Paese.

Pur apprezzando il recepimento di alcune istanze provenienti dal mondo delle imprese, il testo della Legge di Stabilità appena approvato contiene troppi interventi destinati a rimanere, per ora, solo sulla carta.

Promossi. Positiva la proroga delle detrazioni fiscali per le ristrutturazioni e la riqualificazione energetica, il ripristino del credito d’imposta sulle accise per l’autotrasporto, la sanatoria per le sanzioni e gli interessi connessi a errori effettuati nel versamento della seconda rata IMU del 2013. Si accoglie con favore anche  il ripristino del credito di imposta, sebbene solo per un anno, sulle accise per l’acquisto del gasolio da parte degli autotrasportatori.

Bocciati. Pagella insufficiente alla voce relativa alla mancata riduzione della pressione fiscale, non assicurata neppure dal “fondo taglia-tasse” per via delle significative incertezze sull’ammontare delle risorse. Pollice verso per i tributi locali, e sulla sperequazione tra prestazioni e contributi INAIL e INPS, nonché sulla soluzione prevista per la patrimonializzazione dei Confidi. Si apprezza il tentativo di salvaguardare l’autonomia di intervento da parte del sistema camerale per il rafforzamento di tutti i Confidi - in coerenza con le differenti dinamiche territoriali - e l’utilizzo di una quota importante del Fondo di Garanzia per le PMI per sostenere la crescita dimensionale e il consolidamento patrimoniale dei Confidi più robusti. Ma c’è preoccupazione sui tempi di attuazione di tali misure, legati all’emanazione di decreti attuativi e alla autorizzazione da parte della Commissione europea. Si chiede in questo senso il massimo impegno affinché il provvedimento sia attuato in tempi coerenti con le esigenze dei Confidi.

Aspettative tradite. La Legge di Stabilità tradisce le aspettative delle imprese per una significativa riduzione delle tasse. La nuova IUC, nelle sue tre componenti (IMU, TARI e TASI), determinerà nell’immediato un possibile, ulteriore aumento della tassazione sugli immobili strumentali delle imprese e, nel tempo, potrebbe rivelarsi un modo surrettizio per reintrodurre l’IMU sulle abitazioni principali. La limitazione per i Comuni di aumentare l’aliquota TASI sulle abitazioni principali al 2,5 per mille vale, infatti, per il solo per il 2014. Discorso simile sul fronte della tassa sui rifiuti (TARI) che, secondo R.E TE Imprese Italia, non risolve le criticità già più volte evidenziate e rischia di determinare maggiori costi per le piccole imprese. La proposta dal mondo delle imprese è di determinarla  in base alle quantità e qualità effettive dei rifiuti prodotti.

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