Un lavoro sostenuto e promosso dalla CNA per tutelare e valorizzare l’artigianato artistico del nostro Paese. A settembre esame del provvedimento in Senato. Previste anche agevolazioni fiscali fiscali e un link diretto con istituti tecnici e licei artistici.
Difendere i prodotti della tradizione artigiana e le botteghe storiche con una sorta di marchio “doc” sulla falsariga di quelli per l’alimentare, favorire la trasmissione tra generazioni del “saper fare artigiano” portando i maestri artigiani nelle scuole: sono i propositi del disegno di legge presentato in Senato. A settembre potrebbe quindi arrivare il primo via libera alla legge per l’artigianato artistico, che chiede di utilizzare 60 milioni per introdurre incentivi fiscali ad hoc, dalla cedolare secca al 10% sui laboratori a sgravi per i contratti di apprendistato.
Il DDL è al vaglio da maggio della commissione Industria di Palazzo Madama e la scadenza per chiedere modifiche è stata fissata alla ripresa dopo la pausa estiva, il 16 settembre. L’iter sarà veloce sia perché l’esame è in sede redigente, cioè con il voto degli emendamenti da parte della sola commissione. Tutti d’accordo che vada difesa la produzione made in Italy di prodotti artigianali storico-artistici, a maggior ragione dopo lo stop imposto a molte attività dal Covid.
Il riconoscimento delle botteghe storiche e artigiane
Il provvedimento conta 10 articoli, che spaziano dalle specifiche per ottenere il riconoscimento dell’impresa artigianale come “bottega storica e artigiana” fino alla distinzione di chi invece fa “hobbismo”, cioè chi porta i suoi manufatti per fiere e mercati ma “in maniera saltuaria e occasionale”, con tanto di tesserino identificativo. Ma il cuore della proposta per la tutela delle produzioni artigiane sta nella nuova etichetta con la “denominazione di origine e qualità” per i prodotti con “determinate caratteristiche in termini di valore creativo ed estetico”, che sarà attribuito dal Mise, rispondendo a disciplinari di produzione riportando “concisa descrizione del processo di lavorazione” e “i materiali impiegati” oltre a nome e luogo di origine.
Le agevolazioni
Laboratori e imprese artigiane i cui titolari siano maestri artigiani o di mestiere potranno anche richiedere la qualifica di “bottega-scuola” con l’obiettivo di “trasferire i saperi artigiani” e “coniugare formazione e occupazione” rivolta in particolare ai giovani. Per istituiti tecnici e licei artistici saranno anche introdotte “attività di didattica laboratoriale”. Per proteggere l’artigianato, anche nell’ottica di combattere la “desertificazione” dei centri storici, si introducono una serie di agevolazioni, dalla cedolare sugli affitti a regimi fiscali agevolati per la cessione delle imprese fino a una «deduzione del 150 per cento per le spese per prestazioni di lavoro rese da ogni apprendista».