Grazie alla pressione della CNA, è stato finalmente Ritirato emendamento 5.0.4. ritenuto gravemente lesivo per i Beni Culturali.
L'emendamento che consentiva ai consorzi stabili di far eseguire a imprese consorziate non qualificate anche interventi di restauro è stato ritirato e si è sventato un grave pericolo per la tutela dei Beni Culturali.
La modifica prevedeva infatti che “2-ter. Per i consorzi stabili, di cui all'articolo 45 comma 2 lettera c), i requisiti di qualificazione per la partecipazione a gare d'appalto, sia per le opere relative al settore dei beni culturali, individuate con gli acronimi OG 2, OS 2, OS 24-B e OS 25, nonché per le opere relative alle categorie di cui all'articolo 89, comma 11, sono soddisfatti sempre dall'attestazione SOA del consorzio stabile, anche se assegnate in esecuzione a proprie consorziate prive delle categorie richieste, purché il consorzio stabile disponga di idonea direzione tecnica".
Tuttavia, i continui accenni alla riforma del Codice Appalti creano preoccupazione agli operatori specializzati del settore, ai restauratori in particolare. Si teme che il tema della semplificazione possa mettere a rischio la cura, la tutela, la qualità e l’eccellenza del restauro italiano.