Dopo aver abrogato l'Articolo 10 del Decreto Crescita, la Commissione di Bilancio del Senato ha inspiegabilmente fatto retromarcia, reintroducendo così lo sconto in fattura per lavori condominiali superiori a 200mila euro che beneficiano di ecobonus. Pur essendo applicata ad un parametro circoscritto, la CNA resta fortemente contraria alla misura, perché ritiene intollerabile il principio che un privato sia chiamato a farsi carico di anticipare un beneficio fiscale erogato dall’amministrazione pubblica.
Si tratta di uno strumento discriminatorio che penalizza le vere imprese dell’edilizia, dell’impiantistica e dei serramenti e avvantaggia, di fatto, esclusivamente i grandi operatori, alterando la concorrenza ed il mercato.
Si tratta di uno schiaffo alle piccole imprese che non possono permettersi di rinviare l’incasso di fatture senza pregiudicare la sana gestione. Una scelta che premia i colossi dell’energia che non svolgono direttamente i lavori di riqualificazione energetica.