“Stiamo constatando sulla nostra pelle quanto questo momento sia duro, sia come cittadini, ma anche come imprenditori di alcuni settori in particolare, ma accanto alle misure necessarie per aiutare le imprese a risollevarsi e a resistere, facciamo una proposta al Comune di Roma.
Questi mesi che abbiamo mesi davanti a noi potrebbero essere utilizzati per mettere a lustro la nostra Capitale, approfittando del poco traffico, per pianificare e realizzare quei lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria indispensabili, quali la riparazione delle strade, il ripristino di marciapiedi, tombini, cartelli stradali, la pulizia di muri e monumenti, potatura di alberi e aiuole, giardini e parchi, non concentrandoli solo nel Centro Storico, ma anche nelle periferie, la ristrutturazione delle reti metropolitane e delle ferrovie di superficie.
Allo stesso tempo, può essere il momento di programmare un calendario di eventi e manifestazioni musicali, artistiche, enogastronomiche, scientifiche che colmi il palinsesto autunnale/invernale tradizionalmente troppo vuoto, in grado di rendere Roma una destinazione accattivante, anche in un periodo in cui di solito le vengono preferite altre mete.
Questo ad esempio, potrebbe voler dire appropriarsi di Piazza Navona per farne uno spazio dedicato ai mercatini di Natale, affidandone l’organizzazione alla Camera di Commercio di Roma ed istituendo un bando tra gli artigiani locali, sia artistici che del settore enogastronomico, come avviene in tutte le grandi capitali d’Europa, con il coinvolgimento delle associazioni di categoria. Naturalmente, il tutto andrebbe accompagnato da un’accurata campagna di comunicazione, perché il periodo da novembre in poi potrebbe essere il momento di vero ritorno in auge del turismo internazionale e quindi, va capitalizzato e sfruttato al meglio con un’offerta il più possibile variegata.
Sarebbe un doveroso tributo ad una città provata, stanca, in cui è diventato difficile vivere e lavorare, un ritorno alla grande bellezza che gioverebbe a tutti: amministratori, cittadini, operatori e non in maniera secondaria, anche i turisti”, commenta così Marco Misischia, Presidente di CNA Turismo.