“Le disdette delle prenotazioni dei turisti cinesi, a cui si sommano anche quelle dei viaggiatori provenienti paesi del Sud est asiatico e dai paesi adiacenti alla Cina, porteranno perdite significative per il settore ricettivo romano, stimate intorno al 30% del fatturato. Questo è vero soprattutto se si pensa che il periodo che va da fine dicembre a febbraio è particolarmente interessato dalla massiccia presenza dei turisti cinesi nel nostro Paese, a Roma in particolare, complici la coincidenza con il Capodanno cinese e il periodo di ferie ad esso connesso, raggiungendo oltre il 25% delle presenze di visitatori totali”, commenta Marco Misischia, Presidente di CNA Turismo Roma.
Tempi difficili per gli albergatori romani che oltre ad avere a che fare con un periodo non felicissimo dovuto ad un’offerta che supera la domanda, adesso si trovano a fare i conti con una nuova emergenza, dettata dalla diffusione del Coronavirus.
“Siamo notevolmente preoccupati dalla decisione presa dalla Presidenza del Consiglio di bloccare i voli da e per la Cina per il periodo della crisi”, continua Misischia. “Siamo infatti l’unico Paese europeo al momento ad aver arrestato di fatto i flussi turistici, non si sa per quanto tempo e creando un clima d’allarme che danneggia le piccole attività, specie quelle del centro storico. Inoltre, i tre principali portali di prenotazione alberghiera, Booking, Expedia e Agoda hanno concesso gratuitamente la cancellazione delle prenotazioni con estensione al 29 febbraio prossimo dalla Cina, Macao, Tailandia aumentando dunque il clima di incertezza di questi giorni.”
La Cina è il settimo tra i paesi al mondo che visitano il nostro Paese: da e per essa nel corso del 2020 ci si aspettava di poter contare su oltre un milione di passeggeri, motivo per il quale il Comune di Roma ha intrapreso diverse iniziative verso il suo mercato e gli stessi Aeroporti di Roma stavano pensando di aumentare le frequenze a 132 voli giornalieri con le 12 principali città cinesi.
“La CNA di Roma sta monitorando la situazione complessiva e le ricadute su tutto il sistema economico territoriale derivanti dall’emergenza medica e chiede alle autorità di adoperarsi per interrompere prima possibile lo stop ai collegamenti internazionali” aggiunge Stefano Di Niola, Segretario della CNA di Roma.