E’ iniziato il grande conflitto tra le più potenti economie del mondo.
Tra Cina ed America sembra quasi una partita di tennis, batti e ribatti, Washington alzi i dazi del 25% su 34 miliardi di prodotti cinesi, e Pechino risponde con un altro 25% su 545 di beni americani.
Le accuse rimbalzano da un paese all’altro, i cinesi sono accusati di richiedere alle aziende straniere la condivisione in toto del loro know-how con i partner di bandiera, e quindi un ‘obbligo’ di trasferimento delle proprie capacità.
Mentre il governo cinese indica la politica di Trump come: ‘Bullismo economico’, a confermalo la dichiarazione del ministro dell’Economia cinese: “un tipico comportamento da bullo, che avrà un pesante impatto sull’industria globale”.
Una ‘lotta sui dazi’ che sembra non voler terminare, però William Zarit, presidente della Camera di Commercio Usa in Cina, ha dichiarato:” in una guerra commerciale non vi sono vincitori… Noi spingiamo i due governi di tornare al tavolo dei negoziati per discussioni produttive che possano giungere a risultati- basati su equità e reciprocità, invece di incrementare la situazione presente”.
Intanto si attende la presa di posizione da parte dell’Unione Europea, anche se quest’ultima già si è dimostrata preoccupata per il possibile trasferimento di Know-how richiesto dalla Cina.