CNA lancia l’allarme sulla recente misura prevista dal Decreto Crescita, che consentirebbe al contribuente di optare per un sconto al posto delle detrazioni, e che può mettere a rischio il mercato della riqualificazione energetica. L’articolo 10 del Dl 34/2019, sembrerebbe un tentativo di favorire la concentrazione del mercato della riqualificazione energetica nelle mani di pochi operatori, con conseguente alterazione della concorrenza.
Cosa prevede il Decreto Crescita
L'articolo 10 sostiene che chi effettua interventi di risparmio energetico, ha la possibilità di scegliere tra la detrazione fiscale e uno sconto di pari importo da richedere all'impresa che ha effettuato i lavori. La stessa impresa, verrà rimborsata dell'importo come credito di imposta da utilizzare come compensazione fiscale in cinque rate annuali. Va precisato che possono usufrire di questa "facilitazione" tutti gli interventi previsti dai cosiddetti Ecobonus e Sismabonus: si va dalla sostituzione di serramenti e caldaie fino a interventi energetici su edifici e condomini. Si tratta, quindi, di uno dei pochi mercati che in questi anni di crisi ha continuato a crescere.
Le conseguenze per le medie e piccole imprese
Va da sè che nessun contribuente sarebbe così ingenuo da scegliere di usufruire delle detrazioni (che ricordiamo vengono rimborsate in 10 anni) se può recuperare lo stesso importo immediatamente. La misura avrebbe così l'effetto di scaricare interamente sull’impresa l’intero onere finanziario derivante dal costo dell’intervento. Le conseguenze sarebbero disastrose per le PMI e le imprese artigiane che, non solo sono costrette ad anticipare liquidità, ma spesso, non possono vantare ingenti crediti di imposta nei confronti del fisco tali da consentire la compensazione. L'articolo 10, sembra quindi, sostenere la crescita dei grandi operatori, unici ad avere capienza fiscale consistente, e affossare le piccole imprese che non vantando alcun credito di imposta, non sarebbero competitive sul mercato.
Ed i vantaggi ad esempio per le multiutilities operanti nel settore dell’energia non finiscono certamente qui. Sono loro, infatti, a godere di una posizione dominante sul mercato grazie anche al contatto diretto (anche troppo, a giudicare dall’insistenza dei loro call center) con gli utenti e la possibilità di utilizzare la bolletta quale strumento di facilitazione per l’eventuale rateizzazione del pagamento degli interventi.
Mercato della riqualificazione energetica in stallo
Poiché il Decreto Crescita va convertito in legge entro il 29 giugno e l’Agenzia delle Entrate dovrebbe (il condizionale è d’obbligo visti i precedenti) emanare il provvedimento attuativo per accedere all'opzione di "sconto" entro 30 giorni, è facile immaginare che chiunque abbia in programma di effettuare lavori di coperti da Ecobonus o Sismabonus, rimandi gli interventi a quando la normativa sarà definita. Ci sembra paradossale che un decreto volto a favorire la crescita economica del Paese, rischi di bloccare per almeno 3 mesi uno dei pochi mercati in crescita.
La CNA, congiuntamente alle altre associazioni di categoria, si attiverà nelle sedi opportune per far abrogare questa norma iniqua. Emendamenti abrogativi dell’articolo 10 in sede di conversione in legge del Decreto Crescita ed il ricorso all’Autorità Garante della Concorrenza, saranno solamente i primi passi di una battaglia tesa a garantire agibilità economica e crescita per PMI e le imprese artigiane che operano nel mercato della riqualificazione energetica, scongiurando il pericolo di tornare al monopolio.