Gli impianti di riscaldamento rappresentano una delle maggiori fonti di inquinamento ambientale ed il loro cattivo funzionamento può comportare un notevole dispendio energetico ed economico. Per inquadrare la dimensione del fenomeno si deve considerare che a Roma il totale degli impianti centralizzati risulta essere di circa 26.200, pari a 8.566 MW, mentre gli impianti termici “autonomi” censiti sul territorio romano sono circa 632.000 con una potenza installata stimata di circa 6.000 MW. In tutta la provincia di Milano gli impianti attivi registrati sono invece 447.594, secondo i dati contenuti nel catasto regionale già attivo in Lombardia. A questo proposito la normativa impone il controllo e la manutenzione degli impianti termici, con l'obiettivo di contenere il consumo di energia, ridurre l'inquinamento ambientale e aumentarne la sicurezza.
Al Comune di Roma spetta di verificare la corretta conduzione e manutenzione degli impianti termici, ma dopo la scadenza del precedente affidamento, cioè da gennaio 2015, non si è ancora arrivati all’attivazione del servizio, nonostante l’aggiudicazione avvenuta ai primi di settembre del 2018.
“Tale ritardo sta generando delle incertezze sul territorio – afferma Claudio De Angelis, Presidente Cna Impianti Roma - dove registriamo una mancata applicazione della disciplina sull’esercizio, la manutenzione, il controllo e ispezione degli impianti termici. Ribadiamo la nostra convinzione che si debba procedere nei tempi più stretti possibile al riavvio del servizio ed al rispetto del DPR 74/2013, come già avviene nelle altre città .”
Un provvedimento necessario che può determinare importanti vantaggi per il nostro territorio. Un’efficace azione di accertamento e ispezione per verificare l’osservanza delle norme relative al contenimento dei consumi di energia nell’esercizio degli impianti di riscaldamento ad uso civile è fondamentale per realizzare l’obiettivo di una riduzione degli sprechi energetici e una maggiore efficacia nel contrasto delle irregolarità. Il controllo consente di mantenere il valore del rendimento della caldaia al di sopra del limite minimo stabilito per legge che varia a seconda dell’anno di installazione, della potenza e delle caratteristiche della caldaia. Quanto maggiore è il rendimento tanto maggiore è il risparmio di combustibile. Ad esempio se la caldaia ha un valore del rendimento di combustione pari a 85 vuol dire che di 100 euro spesi solo 85 euro servono per riscaldare l’abitazione, mentre 15 euro vengono sprecati per la scarsa efficienza . Fare regolarmente i controlli dell’impianto permette di risparmiare sulle spese di riscaldamento e aumenta la durata dell’impianto. Si devono poi considerare i benefici per la salute dei cittadini. Una combustione più efficiente riduce l’emissione di sostanze inquinanti in atmosfera e concorre a migliorare la qualità dell’ambiente in cui viviamo. Nelle stagioni invernali le emissioni delle caldaie contribuiscono all'inquinamento dell'aria e una corretta manutenzione degli impianti termici consente di ridurre le emissioni inquinanti anche fino a valori del 5%. Una caldaia efficiente non solo garantisce il rispetto dell’ambiente ma anche la sicurezza domestica. Una manutenzione regolare garantisce un elevato livello di sicurezza in particolare contro i rischi di asfissia, esplosione, incendio per l’utente e i suoi vicini.