Dal prossimo 16 marzo vita ancora più difficile per le imprese di Roma e Provincia. Infatti, l’entrata in vigore della legge delega su La riforma della disciplina della crisi di impresa e dell’insolvenza che estende alle piccole Srl l’obbligo a nominare un collegio sindacale, si rivelerà un’ulteriore stangata che andrà ad infierire sul già gravoso carico economico e burocratico sopportato dalle PMI. Le stime parlano di un ulteriore aggravio in media annuo di 6mila euro ad impresa. Le attività interessate sono quelle che posseggono in alternativa le seguenti caratteristiche: avere oltre 10 dipendenti fino ad un massimo di 50; uno stato patrimoniale o un fatturato che superino i due milioni di euro.
Dati Istat alla mano, le imprese che dovranno dotarsi di un organo di controllo collegiale o, in alternativa, di un revisore legale dei conti, sul territorio dell’Area Metropolitana di Roma, sono circa 10mila, di cui il 60% sono quelle che hanno tra gli 11 e i15 dipendenti, il 26% tra i 20 e il 49 dipendenti ed infine, il restante 14 % sono quelle tra i 16 e 19 dipendenti.
“I numeri delle aziende coinvolte dalla nuova disciplina della crisi d’impresa, sono particolarmente alti nella città di Roma e nel suo territorio metropolitano, tanto che riteniamo che la norma, creata per tentare di ridurre le situazioni di insolvenza cronica, vada ripensata, perché attualmente rischia di aggravare il difficile stato in cui versano le imprese romane con ulteriori 60 milioni di costi complessivi”, dichiara così Stefano Di Niola, Segretario della CNA di Roma