La città è ferma. Le sette principali Associazioni imprenditoriali della Capitale dicono no all’immobilismo.
La città ha bisogno di cambiare passo, è necessario intervenire subito con un vero e proprio Piano anti-declino. Siamo di fronte a un punto di non ritorno, c’è una necessità urgente di decisioni ed azioni concrete non più rinviabili. Semplificare le procedure, sviluppare l’economia e aumentare l’occupazione, salvaguardare la coesione sociale. Questi gli obiettivi per tirare fuori dalla palude la nostra città ognuno nel rispetto dei propri ruoli, ognuno assumendosi le proprie responsabilità.
Non chiediamo chissà quali iniziative, per quanto pure queste auspicabili, chiediamo quelle azioni “basiche” che abbiano un’immediata e pronta ricaduta sul territorio, in primis tutte quelle azioni che ridiano decoro urbano alla città, che mettano in condizione cittadini, turisti e imprese di vivere con qualità la vita quotidiana, prima fra tutte l’apertura immediata e non procrastinabile delle tre fermate Repubblica, Barberini e Spagna, ormai chiuse da troppo tempo. Ci riferiamo a tutte le attività per garantire una manutenzione urbana e decoro degni della Capitale: a cominciare da un’azione risolutiva per la gestione del fenomeno degli ambulanti, proseguendo con la manutenzione dei parchi urbani, delle metropolitane e delle sue stazioni, nonché di strade, marciapiedi e piste ciclabili, per finire con il completamento dei tanti lavori avviati da anni, quali ad esempio la Tiburtina, necessari alla competitività industriale della città che ogni giorno attira più di 20.000 lavoratori e il corridoio della mobilità di Via Laurentina.
I prossimi mesi dell’Amministrazione capitolina devono essere improntati ad un evidente cambio di marcia, una vera e propria inversione di tendenza rispetto a quanto fatto finora. Le sette principali Associazioni imprenditoriali che rappresentano l’80% delle imprese e il 70% del Pil della Città metropolitana di Roma esprimono un grandissimo malcontento e disagio rispetto ad una situazione di stallo che ormai perdura da troppo tempo, rinviando decisioni anche su argomenti di semplice profilo che in pochissimo tempo potrebbero avere effetti positivi per la ripartenza dell’economia e dell’occupazione.
Parallelamente alla pronta attivazione di questo primo programma di interventi, è necessario individuare gli obiettivi industriali delle aziende municipalizzate dei servizi, al fine di proporre un futuro credibile per la pulizia della città, per il ciclo dei rifiuti nella filiera dell’economia circolare e per il trasporto urbano, che dev’essere affrontato in maniera laica e senza pregiudizi ideologici. Così come individuare e superare le difficoltà che bloccano il prolungamento della Metro B da Rebibbia a Casal Monastero e il completamento della Metro C. Obiettivi infrastrutturali programmati sulla base dello sviluppo urbanistico della città, sviluppo ormai già realizzato e tuttora oggettivamente carente di servizi.
Al tempo stesso occorre lavorare insieme per dare finalmente a Roma una volta per tutte, con grande concretezza e senza indugiare oltre, una forte visione sul futuro della città. Serve una strategia complessiva per i prossimi 20 anni capace di farla diventare una città internazionale, dinamica e ad impatto zero che sappia attrarre investimenti e talenti per renderla competitiva al pari delle altre Capitali mondiali. In quest’ottica, non si può prescindere dall’attivazione di un processo di crescita integrata, che coinvolga le aree periurbane e dell’Agro Romano, e le imprese agricole che in esse insistono ed operano. Un processo evoluto, in parte già avviato, sicuramente da perfezionare e potenziare, che renda anche tali imprese parte di un percorso di collaborazione sul tema del decoro, ad esempio sulla manutenzione delle aree verdi, sui servizi ai cittadini e sull’integrazione dell’offerta turistica
Occorre costruire insieme in tempi veloci un Piano strategico da presentare entro l’autunno del 2019 all’interno di un grande forum internazionale che restituisca a Roma il ruolo che le spetta, quello di capitale della Repubblica e città di livello mondiale. Serve inoltre un confronto con le istituzioni, per conferire nuovi e rafforzati poteri alla città di Roma, oltre che risorse economiche al pari di qualsiasi altra capitale occidentale.
Le sette Associazioni imprenditoriali in qualità di ceto dirigente della città. e per le responsabilità che sentono forti nei confronti delle imprese e dei loro lavoratori, vogliono dare un contributo e un sostegno concreto affinché Roma possa e debba ripartire. Sono quindi a disposizione della città, per qualsiasi iniziativa si voglia intraprendere. #RinascimentoRoma