La Legge di Bilancio 2020 (Legge n. 160/2019) ha abrogato parzialmente lo sconto in fattura, che rimane per interventi di ristrutturazione per le parti comuni di edifici condominiali di importo pari o superiori a 200.00 euro.
A partire dal 1 Gennaio 2020, unicamente per gli interventi di ristrutturazione importante di primo livello di cui al Decreto del Ministero dello sviluppo economico 26 Giugno 2015 per le parti comuni degli edifici condominiali, con un importo dei lavori pari o superiori a 200.000 euro, il soggetto avente diritto alle detrazioni può optare, in luogo dell’utilizzo diretto delle stesse, per un contributo di pari ammontare, sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto, anticipato dal fornitore che ha effettuato gli interventi e a quest’ultimo rimborsato sotto forma di credito di imposta da utilizzare esclusivamente in compensazione, in cinque quote annuali di pari importo. Il fornitore che ha effettuato gli interventi ha a sua volta facoltà di cedere il credito d’imposta ai propri fornitori di beni e servizi, con esclusione della possibilità di ulteriori cessioni da parte di questi ultimi. Rimane in ogni caso esclusa la cessione ad istituti di credito e ad intermediari finanziari.
L’essere riusciti ad ottenere l’abrogazione dello sconto in fattura per i lavori di importo superiore ai 200.000 euro è il positivo risultato del nostro coerente impegno per garantire i legittimi interessi ed i diritti delle piccole imprese. E’ un grande successo che però non può farci chiudere gli occhi circa il pericolo che l’abrogazione non totale dello sconto in fattura comporta. Per la CNA è infatti intollerabile il principio che una impresa sia chiamata a farsi carico di anticipare un beneficio fiscale erogato dall’amministrazione pubblica e, in pratica, di fare da banca al proprio cliente o ad un altro soggetto.
Per CNA Installazione Impianti lo sconto in fattura, anche se “limitato” ai lavori superiori ai 200.000 euro continua ad essere uno strumento discriminatorio che penalizza le vere imprese dell’impiantistica e dei serramenti, è un regalo ingiustificato ai grandi operatori e, come ha riconosciuto in più occasioni l’Autorità Antitrust, altera la concorrenza danneggiando il mercato ed i consumatori.
Ed è per questo che i nostri ricorsi alla Commissione Europea, all’Antitrust ed al TAR proseguiranno il loro iter sino a raggiungere il nostro obiettivo finale: l’abolizione totale dello sconto in fattura.